Revenge Spending. Ne hai mai sentito parlare? E’ un comportamento di consumo inusuale: si compra per vendetta qualcosa che precedentemente si riteneva superfluo e non necessario. Vendetta contro chi? In questo periodo è chiaro: contro l’isolamento, contro la paura, contro l’avere regole stringenti da seguire pedissequamente.
Se il lipstick effect è un piccolo regalo per viziarci un po’ in previsione di un periodo di magra, il revenge spending è la frenesia di chi ha vinto la lotteria. E ora vuole spendere, premiarsi, perché ha capito che in fondo se lo merita quel bene da €1000, €2000.
Si potrebbe fare l’errore di pensare che riguardi solo i beni di lusso, ma non è così. Il revenge spending è un modo che i consumatori usano per riaffermare la propria libertà, per sottolineare che sono loro e nessun altro a decidere cosa possono e cosa non possono fare.
Perché è importante capire questa dinamica? Perché quando le porte di casa si riapriranno, e lo faranno, i consumatori voleranno da quei brand che in questo periodo hanno saputo intrattenerli, mantenere vivo il rapporto e soprattutto raccontarsi in maniera autentica.
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